domenica 17 marzo 2013

Il piede e il bambino: emozionalità e sviluppo


Terminata la fase adolescenziale, il piede è arrivato a completamento del suo sviluppo anatomico. La sua struttura gli permetterà di assolvere tutti quei compiti e quelle funzionalità per le quali si è specializzato: la funzione sensoriale, la funzione di supporto del peso corporeo, la funzione di movimento ed equilibrio spaziale.
Il piede nella prima infanzia è caratterizzato da una forma molto diversa da quella del piede adulto. Notiamo infatti che nel neonato la testa è sproporzionata se consideriamo che nell’età adulta risulta essere circa 1/8 delle dimensioni corporee. Inoltre gli organi riproduttivi e la muscolatura delle gambe non sono ancora sviluppati e questo è reso visibile sul piede dal fatto che la zona posteriore, in cui risiedono tali zone riflesse, è ancora molto poco sviluppata e molto più piccola rispetto alla zona anteriore.
Dal momento in cui il bambino comincia a deambulare, i suoi primi passi sono caratterizzati da un primo contatto col suolo effettuato per mezzo delle dita, quindi della parte anteriore del piede che va in “esplorazione”. La differenza col passo dell’adulto è evidente: l’adulto avanza appoggiando dapprima il tallone, con andamento sicuro. Il bambino deve invece “testare” il terreno, assaggiarlo, in questa sua nuova esperienza che è tutta una fantastica scoperta del mondo. In questo magnifico gioco sono coinvolti principalmente piede anteriore (dita) e cervello.

In questi gesti, che all’adulto distratto possono sembrare semplici e banali, il bambino trasmetterà attraverso il piede un’infinità di stimoli sensoriali al suo cervello che dovrà registrare ed elaborare tutte queste informazioni: la temperatura percepita al suolo, il grado di umidità rilevato, la pressione registrata,  la consistenza del substrato, la percezione di equilibrio corporeo.

Ecco perché nelle prime fasi di sviluppo motorio, dal gattonare, alla deambulazione bipede è così importante permettere al bambino di camminare scalzo, senza scarpine che inibiscano tutte queste funzioni cerebrali, così importanti per il suo sviluppo. Trovare un piccolo prato, fresco e morbido su cui farlo “allenare” è un regalo bellissimo che potete fare al vostro bambino.
L’erba morbida attenuerà l’impatto al suolo in caso di cadute. Farà così esperienza di un mondo amico, su cui è possibile “atterrare” e rialzarsi da solo senza farsi male. Da qui l’aumento di fiducia in se stesso e di autostima. Inoltre la freschezza e la diversità del terreno andranno a creare quegli stimoli sensoriali importantissimi per il suo apprendimento psico-motorio.

Anche l’esperienza della riflessologia intesa come massaggio plantare, come momento di affettuosa conoscenza e scoperta dell’amore tra adulto e bambino, come scambio di energia ed informazioni, è una fonte di benessere e sviluppo di quelle capacità innate nel bambino che aspettano solo di essere stimolate per venir fuori e permettergli di crescere nel pieno delle sue potenzialità.

Impara a massaggiare i piedini del tuo bambino, oppure regalagli un massaggio di riflessologia plantare su www.piedifelici.it


Nessun commento: