mercoledì 23 luglio 2008

L' Agopuntura più antica ora è scienza.

E’ stata dimostrata l’efficacia di questa tecnica su mani e piedi.
Intervista di Giulio Divo al Professor Alessandro Sabato, direttore del Dipartimento assistenziale di Medicina del dolore e Scienze anestesiologiche presso il Policlinico di Tor Vergata a Roma.

Prima di affrontare la questione dell’efficacia dell’agopuntura, mi spieghi: in che cosa consiste questa pratica terapeutica?
E’ un’antichissima tecnica di cura della medicina cinese che si effettua inserendo aghi molto sottili in alcuni punti particolari del corpo del paziente per guarire da vari disturbi. Una seduta dura in media quarantacinque minuti … Esistono diverse scuole di agopuntura: quella classica, cos’ definita perché rispetta le regole cinesi vecchie di migliaia di anni, è più tollerata perché si esegue il trattamento solo su mani e piedi e non su altre parti del corpo.

La maggior parte dei pazienti, quando avverte un dolore, prende un antidolorifico. L’agopuntura è altrettanto efficace?
Si, anche se non posso negare che assumere una pastiglia sia più comodo che recarsi in un centro specializzato di agopuntura. Tuttavia esiste un vantaggio, che non va sottovalutato: non si devono più assumere farmaci. E’ importante ricordare che i farmaci presi costantemente, possono dare problemi al fegato, alle mucose dello stomaco e, a lungo andare, creare assuefazione, il fenomeno per cui si rende lentamente necessario aumentare la dose delle medicine per ottenere l’effetto voluto. Non mancano poi casi in cui i farmaci creano dipendenza: se il corpo si abitua a star bene assumendo determinate sostanze, quando non le riceve sente dolore anche in assenza di infiammazione. Per questo è una terapia valida per coloro che devono tenere a bada il male prendendo costantemente farmaci.

Che cosa possono fare i pazienti interessati a questa tecnica che, però, hanno paura degli aghi?
L’ago non è strettamente necessario: si può agire sulle stesse parti del corpo anche con massaggi in punta di dita su mani e piedi. Questo trattamento va comunque condotto da un agopuntore molto esperto poiché il dito è meno preciso dell’ago e quindi potrebbe risultare poco efficace.

“Intervista di Giulio Divo al Professor Alessandro Sabato, Direttore del Dipartimento assistenziale di medicina del dolore e scienze anestesiologiche presso il Policlinico di Tor Vergata a Roma - settimanale Dipiù, Cairo Editore“

A chiusura di questa intervista posso solo notare le similitudini strettissime tra la reflessologia plantare (e della mano) e l’agopuntura tradizionale cinese. Mi chiedo solo quando la reflessologia verrà riconosciuta ufficialmente come tecnica terapeutica anche in Italia?

lunedì 21 luglio 2008

La reflessologia non va in vacanza

Anche questa estate sarò a Teglio (SO) per far conoscere la reflessologia plantare. Sarà un'occasione unica, per avvicinarsi a questa metodica del tutto naturale per il riequlibrio e il ripristino dell'omeostasi.

Approfittiamo della calma e del tempo che ci vengono restituiti, anche se per poche settimane, e pensiamo un po' a noi stessi e alla nostra salute.
Scopriremo grazie alla reflessologia che esiste una grande differenza tra "non essere ammalato" e "STAR BENE".

Tutti gli interessati possono chiedere maggiori informazioni scrivendo a: stefano.lombardi@email.it

Buone vacanze e a presto.

lunedì 14 luglio 2008

REFLESSOLOGO FATTI CONOSCERE


1.pieghevole
formato chiuso 10 x 21 cm
formato aperto A4
2.Manifesto
formato A4

Ti piacciono il manifesto e il pieghevole che hai visto?
Anche tu hai bisogno di far conoscere la tua attività?
Vuoi saperne di più?
Ho un amico che si occupa di studio progettazione e realizzazione di materiale pubblicitario e comunicazionale su vari supporti per gli operatori del benessere...