martedì 21 settembre 2010

Vivere in fretta


Vivere in fretta è a mio avviso uno dei mali del nostro tempo: troppe cose da
fare, in poco tempo e alla meno peggio.


Risultato: stanchezza, stress, frustrazione.

Spesso questo è quanto ci rimane dopo una giornata di lavoro.

La stanchezza è dovuta alla mole di lavoro, appuntamenti, serate e ritmi frenetici ai quali scegliamo di attenerci. Temiamo che se non prenderemo parte a quell’aperitivo, se non riusciremo ad andare a quella mostra, se rinunciassimo ad uscire a ballare di sabato sera, saremo banditi dal nostro gruppo di amici e forse anche derisi per questo. Altre volte il nostro ‘tenerci impegnati’ è una scusa per non fermarci a conoscerci più a fondo. Restare soli con se stessi, per molti, è molto più impegnativo e faticoso.

Lo stress ci accompagna e cresce di intensità dal momento in cui ci dedichiamo col corpo ad un’attività mentre i nostri pensieri sono proiettati da tutt’altra parte; siamo ‘talmente avanti’ che molto probabilmente stiamo già pensando all’impegno successivo da assolvere.
E anche ora, mentre stai leggendo questo post, la tua mente probabilmente starà ‘scappando avanti’.
Il distacco corpo-mente crea uno squilibrio sempre più profondo tra ciò che facciamo e ciò che vorremmo/dovremmo fare. Sprechiamo il momento presente, fantasticando ansiosi di quello che sarà in futuro. Questo crea uno stato di stress nel quale sempre più spesso ci ritroviamo e che frequentemente sfocia in patologie vere e proprie (stati d’ansia, stress, tachicardie, vertigini).

La frustrazione ci sorprende ogni volta che riusciamo a mettere a fuoco e a realizzare che quanto abbiamo appena portato a termine, molto probabilmente si sarebbe potuto fare in modo migliore, semplicemente dedicandoci più tempo e attenzione. L’incalzante pensiero di dover passare subito all’impegno successivo fa sì che sorvoliamo sulla qualità di quanto andiamo a realizzare, a beneficio della quantità.

Gli antidoti, per quanto banali, sono sotto gli occhi di tutti:
Stanchezza – riposo (dormire di più e meglio, rinunciare qualche volta alla frenesia degli impegni mondani)
Stress – rilassamento (tecniche di respirazione, yoga, massaggi, reflessologia plantare)
Frustrazione – appagamento (vivere al meglio ogni istante con piena consapevolezza)

lunedì 6 settembre 2010

La vita è un ponte ...



"La vita è un ponte: non costruiteci sopra nulla. La vita è un processo in perenne fluire, chi s'aggrappa a qualsivoglia forma, per splendida che sia, soffrirà, perché avrà cercato di opporsi alla corrente."

Christmas Humphreys

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lunedì 3 maggio 2010

Piede e circolazione



Dal punto di vista vascolare il piede è irrorato, fondamentalmente, da due arterie: l’arteria tibiale anteriore (pedidia) che irrora la faccia dorsale, e l’arteria tibiale posteriore che irrora la superficie plantare. Invece il circolo venoso è costituito da una rete profonda e da una rete superficiale.

Il ritorno venoso è a carico della rete profonda per circa il 90% ed è influenzato notevolmente dalla morfologia e dalla funzionalità dell’appoggio plantare.
Inoltre la pianta del piede possiede tessuto cutaneo e sottocutaneo che si presenta sottile sotto l’arco plantare e spesso nei punti di maggior appoggio, e che funge da vero cuscinetto ammortizzante.

Il trattamento di riflessologia plantare riequilibra l'organismo, sbloccando i canali energetici che impediscono il fluire del'energia, migliorando la circolazione degli arti inferiori.


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giovedì 29 aprile 2010

Ansia e stress: il ruolo della riflessologia

Valutazione dell’ansia e della secrezione salivare di cortisolo e melatonina in seguito al trattamento di riflessologia: uno studio pilota su soggetti sani.

Questo studio pilota ha ricercato un’appropriata metodologia per stabilire l’impatto della tecnica di riflessologia in ambito ospedaliero. Lo studio ha coinvolto volontari sani per prevenire inutili interventi su soggetti che avrebbero potuto già presentare problemi di salute.

Tra i 30 partecipanti, alcuni sono stati sottoposti al trattamento di riflessologia, altri (gruppo controllo) non hanno subito alcun trattamento, lo studio si è dunque svolto nella forma del cross-sectional design sperimentale.
L’ansia autoriportata (Spielberger STAI), I parametri cardiovascolari (BP frequenza del battito) e le concentrazioni salivari di cortisolo e melatonina sono state valutate prima e dopo il trattamento di riflessologia plantare. I dati relativi al gruppo controllo sono stati ottenuti agli stessi tempi e nelle stesse condizioni degli individui trattati.

La tecnica di reflessologia plantare ha dimostrato un potente effetto di riduzione dell’ansia negli individui sani (‘state’; P<0.001), ma non tra coloro che già presentavano uno stato ansioso di base. I parametri cardiovascolari sono risultati ridotti (P<0.001), mentre le concentrazioni basali salivari di cortisolo e melatonina non sono risultate significativamente correlate ai valori STAI e non si sono modificate in seguito al trattamento di riflessologia In conclusione la riflessologia può attenuare lo stato ansioso e l’attività cardiovascolare in soggetti sani, con un effetto generale di riduzione dello stress. Considerando la correlazione tra stress/ansia e benessere, gli effetti della tecnica di riflessologia può avere effetti benefici per I pazienti. Questi risultati saranno trasferiti in uno studio incentrato su pazienti affetti da tumore mammario, nei quali gli effetti potrebbero essere più pronunciati, dal momento in cui la patologia tumorale del seno determina una disregolazione della secrezione di cortisolo e melatonina.

Bibliografia
Evaluation of anxiety, salivary cortisol and melatonin secretion following reflexology treatment: A pilot study in healthy individuals
Complementary Therapies in Clinical Practice, Volume 13, Issue 3, Pages 137-145
A. Mc Vicar, C. Greenwood, F. Fewell, V. D’Arcy, S. Chandrasekharan, L. Alldridge


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martedì 27 aprile 2010

Stress lavorativo e riflessologia plantare

Dopo una lunga pausa torno a scrivere e postare di reflessologia plantare sul blog Piedifelici.

Non posso promettere di essere costante negli aggiornamenti, ma farò il possibile ...

In Inghilterra l'ultimo report di CBI riguardo le assenza sul lavoro parla di 13,2 miliardi di sterline. I livelli di stress possono modificarsi in maniera molto veloce. Il carico di lavoro dei dipendenti assenti viene ridistribuito tra quelli presenti, sottoposti a maggiori pressioni. Ecco il motivo per cui si dovrebbe evitare di raggiungere lo stato di stress, lavorando in maniera preventiva con la reflessologia. La soddisfazione dei dipendenti ha un diretto impatto sull'atmosfera lavorativa e quindi sul rendimento aziendale.



Quando i livelli di stress e insoddisfazione superano la soglia, i comportamenti dei singoli fanno mutare il rendimento dell'intero gruppo, aumentando le assenze sul posto di lavoro, diminuendo la motivazione del lavoratore, aumentando il "turn over" dei dipendenti, rallentando l'attività produttiva ed essendo più esposti a rischio infortunio sul lavoro.

Fonte:
levelfooting

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